I simboli dei format di Keith Johnstone

Dal settembre 2015 sono la rappresentante per l’Europa occidentale dell’International Theatresports Institute, un’organizzazione che ha la funzione di promuovere, tutelare e diffondere il lavoro di Keith Johnstone, uno dei padri dell’improvvisazione teatrale.

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Mr Johnstone, classe 1933, nato in Gran Bretagna e dagli anni 1970 residente a Calgary, Canada, nasce come insegnante e negli anni 1960 nelle sue lezioni cominciò a mettere in discussione l’impatto che la scolarizzazione aveva sull’immaginazione, esplorando il capovolgimento di tutto ciò che i suoi insegnanti gli avevano detto, nel tentativo di creare attori più spontanei.
Keith ha inventato format e spettacoli di improvvisazione come Gorilla Theatre™, Maestro Impro™, Life Game e Theatresports™.
La filosofia dietro ai format è semplice e rivoluzionaria, si presta inoltre a essere applicata alla vita, conquistando in questo modo persone che scoprono un nuovo modo di approcciarsi all’altro grazie all’improvvisazione teatrale.

Quando la mia amica Alana Marchetto dell’ITI mi ha proposto di usare le mie competenze di designer per creare dei loghi per i tre format Gorilla Theatre™, Maestro Impro™ e Theatresports™ perchè potessero essere una libera risorsa degli associati all’ITI che fino a quel momento avevano la massima libertà ma anche il limite di non avere loghi professionali da usare, ho accettato con entusiasmo.

Così ad aprile 2017 ho iniziato a proporre le mie bozze di logo.
Per Theatresports proposi un Amleto con tanto di teschio su un fondo che ricordava le squadre studentesche americane. Il logo per Maestro riprendeva una scritta sulla lavagna (in realtà Maestro deriva dalla contrazione di Mice-trap > Micetro > Maestro, quindi per tutti tranne gli italiani è più una trappola per topi che un riferimento scolastico ndr) a cui avevo posto una corona esplicitamente citazione di Jean-Michel Basquiat, mentre per Gorilla avevo disegnato il volto di un primate, appunto, così:
Quello che non mi aspettavo era che fosse proprio Keith Jonshtone a giudicare il mio lavoro! Mr Johnstone è anche un designer, un comunicatore a tutto tondo: ad esempio l’alce che rappresenta il suo teatro Loose Moose di Calgary è frutto della sua abile mano.

Così con l’intercessione di Doug Wong, fotografo di origini asiatiche membro dell’ITI e residente a Calgary, durante lunghe sedute in caldi ristoranti nel freddo Canada l’84enne Keith valutava le mie proposte mentre – probabilmente – io dormivo.

Così le proposte di Maestro e Theatresports sono state bocciate, mentre grande successo ha riscontrato il mio Gorilla, con le seguenti osservazioni: “Niente canini, troppo aggressivi. Inclinare le sopracciglia di circa 10° in modo da dare un’aria più indifesa al soggetto.” Quando si dice avere le idee chiare!

Per Maestro Impro successe una cosa incredibile: Keith mi disegnò una bozza. Eccola:


Passai quindi a lavorare sul momento della proclamazione del Maestro della serata con alcune bozze che vi mostro:

Intanto sul Theatresports mi ero spostata sul significato di teatro come sport:

Ma Keith mi face segnalare quanto fossero simili al Comedysportz, un altro format molto in voga negli Stati Uniti.

Così tornai sul mio Gorilla, di cui ero già molto orgogliosa.
Tolti i denti e inclinate le sopracciglia proposi alcune alternative di colore per lo sfondo del cerchio. La risposta di Keith ripostata da Doug fu splendida: “He really likes the Gorilla logo and his only suggestions were to change the logo color to more of a bright red to be more “vulgar” – lol.  He felt that the other color options were more “designer” colors.  I also discovered that he does not favor blue and especially dislikes blue Christmas lights.  He thinks that Christmas lights should be red and green.  Keith also suggested that “you could tilt the eyebrows at bit” but added “…but I like him anyway”.  I thought I’d type his comments in case you can’t read his handwriting on the scan.” In italiano suona più o meno così: “Gli piace molto il logo e la sua unica osservazione è di cambiare il colore con un rosso più brillante per essere più “volgare” – che ridere. Gli sembra che le altre opzioni di colore sono scelte troppo da designer [fighetto milanese aggiungo io]. Ho anche scoperto che non gli piace il blu, in particolare non gli piacciono le luci natalizie blu. [Keith] ritiene che le luci di Natale dovrebbero essere rosse e verdi. Keith suggerisce anche che potresti inclinare ancora un po’ le sopracciglia… ma gli piacciono anche così. Ho pensato di scrivere le sue osservazioni nel caso tu non riesca a leggere la sua scrittura scansionata“.

Così il rosso volgare è diventato lo sfondo del logo approvato 🙂

Rispetto alle bozze del logo di Maestro questo il commento: “With regards to the Maestro logo, he likes the yellow and black one and his only suggestion was to add “a few more stars”.  He said 5 would be nice since the Olympics uses 5 rings to represent the continents.” In italiano: “Per quanto riguarda il logo di Maestro, gli piace la versione gialla e nera e il suo unico suggerimento è di aggiungere “qualche stella in più”. Dice che 5  sarebbero un buon numero dal momento che per le Olimpiadi usano cinque anelli per rappresentare i continenti.

Infine per Theatresports la mia scelta è stata quella di andare sull’essenziale, quindi riprendere in modo minimalista il simbolo del teatro delle due maschere e renderlo una linea con quattro punti, due rossi e due blu, per rappresentare la sfida.

Questo il commento di Doug: “Great job Elena!! It incorporates all the best practices of good logo design. It’s simple and clean and the name stands out. It can easily be reproduced in B&W and readable even in a very small size. Check out the logos of other brands to see what I mean. I feel it looks as timeless and international as all the other logos I’ve attached [ndr famous international brand logos]. It’s AWESOME, Elena!!” In italiano: “Grande lavoro Elena!! Racchiude in sè tutte le bune prartiche di una buona comunicazione visuale. Lo trovo semplice e chiaro e il nome emerge. Può essere riprodotto facilmente in bianco e nero ed è leggibile anche in piccole dimensioni. Guarda gli altri loghi in allegato e capirai cosa intendo. Penso che sia senza tempo e internazionale come gli altri loghi che ti invio [ndr famosi marchi internazionali]. E’ magnifico Elena!!
Un bagno di entusiasmo 🙂

I loghi sono stati presentati ufficialmente alla Conference dell’ITI a Dubai nel novembre 2017.
Ora sono utilizzati da molte compagnie in tutto il mondo e il fatto che non sia obbligatorio utilizzarli mi rende ancora più felice perchè sono scelti solo da chi li apprezza.
Questo lavoro è stato un piacere, mi ha davvero riempita di orgoglio e mi ha permesso di entrare in contatto con una persona straordinaria come Keith Johnstone (grazie a Doug, davvero splendido).

Era tanto che volevo raccontare questa storia, sono felice di averlo fatto.

Elena Lah per officina FRIDA